
Solchi Sperimentali – Controcultura. Intervista ad Alberto Rosso (Morkebla)
All’interno del nostro spazio Solchi Sperimentali intervistiamo Alberto Rosso, giovane musicista artefice del progetto di musica elettronia “Morkebla” che, negli ultimi anni, con gli album “Pisces Sun, Capricorn Rising” (2014), “Go Slumming” (2015) e il nuovo “Ono-Sendai Cyberspace“, incentrato sulla Trilogia dello Sprawl o Trilogia dell’Agglomerato (“Neuromante”, “Giù nel ciberspazio” e “Monna Lisa Cyberpunk”) del padre della letteratura cyberpunk, William Gibson si è segnalato tra i migliori musicisti elettronici italiani della nuova generazione.

Morkebla
Valerio D’Onofrio: Ciao Alberto, da qualche tempo il tuo progetto Morkebla si è fatto spazio all’interno della scena elettronica contemporanea. Puoi raccontarci le origini di Morkebla?
Alberto Rosso: Ciao Valerio. Guarda onestamente è stato tutto piuttosto casuale, dal momento che Morkebla è nato più da un’esigenza personale, che da una vera e propria scelta. Si tratta sostanzialmente del bisogno di trasporre una parte della mia persona dentro ad un mezzo, in questo caso la musica. Non escludo sinceramente che domani potrà diventare qualcosa di altro. Mi sento felice per come è andata finora e percepisco un’evoluzione in questo progetto, assieme alla soddisfazione di avere dei riscontri positivi come il tuo.
Valerio D’Onofrio: Quando e come hai capito che la musica elettronica sarebbe stata la tua strada?

Morkebla
Alberto Rosso: Onestamente non saprei dire se sia la mia strada o meno, semplicemente è un canale comunicativo attraverso il quale riesco a esprimere qualcosa che a parole non sarei capace di fare.
Valerio D’Onofrio: Quale pensi sia la peculiarità della tua musica rispetto ad altri musicisti del tuo stesso settore?
Alberto Rosso: Questa è una domanda interessante, a cui onestamente non saprei rispondere. La prima definizione che mi viene in mente pensando alla musica che faccio è quella data dai ragazzi di “Where To Now?“ (label di Brighton sulla quale è uscito il primo disco di Morkebla, “Nowhere,OK“), ovvero “a desperate music for future times“.
Valerio D’Onofrio: Quali sono i musicisti che ascolti più spesso e quelli a cui ti rifai maggiormente.
Alberto Rosso: Sinceramente non ho modelli precisi, anche se credo che fra i nomi storici ci siano personaggi che abbiano influenzato moltissimo il mio percorso, dai Drexciya ai Cluster ad Arthur Russell e Brian Eno giusto per citarne alcuni. Sono molto stimolato dalla scena elettronica e sperimentale contemporanea, il cui livello secondo me punta sempre più in alto e questo non può che essere sicuramente un segno molto positivo.
Valerio D’Onofrio: Che legami ci sono tra i tuoi album e i romanzi di Gibson?
Alberto Rosso: Adoro i romanzi di William Gibson e sono un grande estimatore del cyberpunk in tutte le sue forme. Ad eccezione di “Ono-Sendai Cyberspace“ non credo di aver mai utilizzato particolari riferimenti appartenenti a questo genere nella musica che faccio, anche se è sempre stato per me una forte fonte di ispirazione. L’ultimo album è invece una sorta di mia visione personale di quelli che sono i paesaggi e le atmosfere della Trilogia dello Sprawl, con una particolare ossessione verso l’interazione tra uomo e macchina.
Valerio D’Onofrio: Che differenze ci sono tra “Pisces Sun, Capricorn Rising“ e il nuovo album?
Alberto Rosso: Credo che “Ono-Sendai Cyberspace“ sia più diretto rispetto a “Pisces Sun, Capricorn Rising“, nel senso che è stato concepito con un approccio (perdonami il termine) più punk. Risulta secondo me più immediato rispetto a “Pisces”, che è invece più lento da assimilare. A livello di composizione ci sono anche parecchie differenze, ma non vorrei soffermarmi troppo su questo. Diciamo che, in linea generale, i brani di “Ono-Sendai Cyberspace” sono stati concepiti in un lasso di tempo più circoscritto rispetto a “Pisces”, e credo che questa cosa si possa percepire molto durante l’ascolto.

Morkebla
Valerio D’Onofrio: Ora una domanda strana, quando scrivi una canzone, quando pensi ad un nuovo album quali sono i tuoi veri obiettivi? C’è qualcosa in particolare che ti piacerebbe che passi all’ascoltatore?
Alberto Rosso: Creare qualcosa che sia sempre vario ma allo stesso tempo riconoscibile in un imprinting che caratterizzi il mio suono. Non c’è un particolare intento o messaggio, ma mi piace pensare che qualcuno possa ritrovarsi nella musica che compongo, e magari possa trarne esperienze dei generi più disparati. Credo sia proprio questo l’obiettivo più interessante da raggiungere.
Valerio D’Onofrio: Che progetti hai per il futuro?
Alberto Rosso: A giorni uscirà un nuovo video per una traccia dell’album. Il 25 Giugno suonerò in uno spazio molto interessante al “Modulo Fest 2016″, organizzato dal collettivo emiliano MAGMA, assieme a Samuel Kerridge e molti altri progetti, italiani e internazionali. Sul lungo periodo sto lavorando a diverse cose, principalmente per un nuovo disco.