
Rock Psichedelico
Le altre Scene Americane 1/2
Un viaggio nelle scene psichedeliche meno note, con due enormi eccezioni, Jimi Hendrix e Tim Buckley
La California, il Texas e New York, sedi delle scene americane classiche, non sono le uniche regioni o città americane che hanno visto la nascita di gruppi o musicisti protagonisti del rock psichedelico. Tra questi, i principali sono certamente Jimi Hendrix e Tim Buckley, che tratteremo, insieme ad altri, in due differenti monografie.
Jimi Hendrix, originario di Seattle, è stato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi e probabilmente il più grande innovatore dello strumento. La sua tecnica, il suo modo di suonare, miscela di blues ed improvvisazione jazz, erano anni avanti rispetto ai suoi contemporanei. L’influenza che Hendrix ha avuto nei chitarristi delle generazioni successive (e non solo chitarristi) è incalcolabile. Mi piace ricordare Hendrix con quanto disse di lui Kevin Ayers che lo conobbe durante un tour in America: “L’indicibile energia che sprigionava era al di là dalla nostra portata, oltre ogni mia aspettativa. Mai vista roba del genere. La facilità con la quale riusciva a generare quel potere, quella luce abbagliante… era chiaro si trattasse di una stella cadente in rapida collisione con la Terra, una stella prossima a disintegrarsi a causa della sua stessa insostenibile intensità”. Gli album consigliati sono Are You Experienced (1967) ed Electric Ladyland (1968).
Il gruppo principale della scena di Chicago sono stati i H.P. Lovecraft. Hanno registrato due album, dei quali il migliore è senza dubbio il secondo. Ispirati al grande scrittore di Providence, del quale riprendono le atmosfere cupe e lugubri, utilizzavano oltre ai classici strumenti rock altri strumenti più atipici (clavicembalo, clarinetto). Hanno registrato vari brani psichedelici molto interessanti, fra questi quello più noto è At the Mountains of Madness (Le montagne della follia).
Gli Ultimate Spinach sono stati il gruppo psichedelico più importante di Boston. Ispirandosi ai più famosi gruppi californiani hanno proposto tre album abbastanza complessi, con alcuni brani che sembrano quasi precorrere il progressive. Il più famoso è Ballad Of The Hip Death Goddess, molto interessante il viaggio lisergico nell’Io, Ego Trip.
I Beacon Street Union sono stati il secondo gruppo del cosidetto Boston Sound. Registarono due album nel 1968, The Eyes of the Beacon Street Union e The Clown Died in Marvin Gardens, entrambi di buon livello, in particolare il primo. Il sound di Boston non riusci a sfondare negli Stati Uniti, nè con i Beacon Street Union,
nè con i Ultimate Spinach, ed in pratica terminò nel giro di un anno. Il brano migliore è il remake di un brano blues degli anni trenta Baby Please Don’t Go, trasformato in un lungo viaggio psichedelico.
Altro gruppo di Chicago sono gli Amboy Dukes del chitarrista Ted Nugent. Il loro era un rock blues duro e distorto, con tratti psichedelici. Proprio la durezza della chitarra di Ted Nugent era il loro tratto distintivo. La loro carriera fu più longeva degli altri gruppi citati precedentemente e continuò fino alla metà degli anni settanta con album hard-rock dominati dal virtuosismo di Ted, che poi continuò con una buona carriera solista che continua tutt’ora.
Tutte le monografie pubblicate sul Rock Psichedelico:
Rock Psichedelico – La Scena di San Francisco
Rock Psichedelico – La Scena Texana
Rock Psichedelico – La Scena di New York
Rock Psichedelico – La Scena di Los Angeles
Rock Psichedelico – Le altre Scene Americane 1/2