
Progressive Rock
La Scena Italiana 5/9
Museo Rosenbach, Panna Fredda, Goblin, Jumbo, Buon Vecchio Charlie
Per la quinta monografia sul progressive italiano dobbiamo fare un’eccezione. Il gruppo maggiore di cui parleremo è autore di un solo album pubblicato nel periodo d’oro del progressive italiano e questo avrebbe dovuto escluderli dalla lista dei maggiori, ma il loro unico album è talmente importante all’interno della scena italiana da farli entrare di diritto nella ristretta lista dei nove. Il bel sito www. italianprog.it li considera autori del miglior disco prog italiano, e la scelta, per quanto discutibile, non è campata in aria.
Stiamo parlando dei liguri Museo Rosenbach, autori nel 1973 di uno straordinario concept album, Zarathustra, incentrato sulla figura di Friedrich Nietzsche. Il livello tecnico e compositivo è altissimo, parliamo davvero di un lavoro imperdibile. E’ composto dalla lunga suite di 20 minuti, Zarathustra, e da tre brani Degli uomini, Della natura e Dell’eterno ritorno, tutti splendidi. La voce potente del cantante “Lupo” Galifi, il continuo alternarsi di tastiere, basso e chitarra, senza mai un momento di perdita di qualità, rendono questo lavoro un vertice del progressive italiano ed europeo. Purtroppo furono perseguitati dall’equivoco (falso) sulla loro collocazione politica e ciò gli costò l’etichettatura di gruppo di estrema destra. Furono l’argomento del concept e la foto di Mussolini nella, peraltro geniale, copertina a creare l’equivoco. Nonostante le smentite non riuscirono a togliersi di dosso questa immagine e furono, per questo, isolati dalla Rai e da svariati Festival. A questo si aggiunse l’insuccesso commerciale che portò al loro scioglimento. Un vero peccato perchè i Museo Rosenbach avevano delle potenzialità enormi che purtroppo rimasero inespresse.
I romani Panna Fredda, sono stati autori di un solo album, che ha il merito di essere uno dei primi in assoluto del prog italiano. Uscito nel 1971, era in effetti già pronto l’anno precedente, ed uscì quando il gruppo era ormai sciolto. Il tastierista originale era Giorgio Brandi, che dopo entrò a far parte dei Cugini di Campagna. Proprio la tastiera è lo strumento principale dell’album, molto interessante, con notevoli influenze classiche ed ovviamente del progressive britannico.
Segnalo il tenebroso brano Un Uomo che segue la strada di un progressive pomposo ed epico. Anche i Panna Fredda avrebbero potuto avere maggiori fortune.
Furono invece famosissimi, sia in Italia che in tutto il mondo, i romani Goblin, formati da Claudio Simonetti e Massimo Morante. Resi celebri dalle colonne sonore dei film di Dario Argento hanno rappresentato un caso molto raro in Italia di musica di ottima fattura con altissimi livelli di vendite. Nonostante i vari cd la loro colonna sonora più famosa è sempre stata quella del film Profondo Rosso. La loro tecnica e le loro ambientazioni truci non rappresentano solo le colonne sonore di singoli film, ma forse quella dell’intera stagione del cinema italiano di genere degli anni settanta.
I milanesi Jumbo sono autori di tre album, di cui due, DNA e Vietato ai minori di 18 anni? di ottimo livello. Caratterizzati dal flauto di Dario Guidotti, dalla particolarissima voce di Alvaro Fella, dalla chitarra dura di Daniele Bianchini e dal piano di Sergio Conte, a tratti ricordano gli Jethro Tull seppur con le dovute differenze. DNA è segnato sopratutto dalla Kafkiana Suite per il Signor K, che rappresenta probabilmente il loro miglior brano. Il loro terzo album Vietato ai minori di 18 anni? fu più sperimentale, con tracce di avanguardia. I testi provocatori ne limitarono la possibilità di diffusione in radio e Tv.
I romani Buon Vecchio Charlie hanno il primato, all’interno di questo ciclo di monografie, di essere l’unico gruppo a non aver mai pubblicato un album. Almeno non fu pubblicato a tempo debito, bensì fu ristampato solo nel 1990. Fu un vero peccato in quanto si tratta di un disco di buon livello che avrebbe solo meritato un pò più di fiducia da parte delle case discografiche. Il cantante e chitarrista era il Richard Benson che molti di voi conosceranno come conduttore e commentatore televisivo trash. Ciò non toglie che sia anche un buon chitarrista e in questo lavoro lo dimostra. Dalle loro ceneri nacque il gruppo jazz-rock Bauhaus che vinse il premio di “miglior gruppo italiano” al Festival di Villa Pamphili a Roma nel 1974.
Tutte le monografie pubblicate sulla Scena Progressive Italiana:
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 1/9
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 2/9
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 3/9
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 4/9
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 5/9
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 6/9
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 7/9
Progressive Rock – La Scena Italiana Parte 8/9