
Conversations (From The Milky Way) | Un’introduzione alla musica di Gigi Masin

Gigi Masin
Non è semplice selezionare un lavoro specifico dall’esiguo seppur eccellente catalogo attualmente disponibile di Gigi Masin. La recente ristampa del “classico” Sub-Rosa Les Nouvelles Musiques De Chambre Volume 2 ci danno l’occasione di approfondirne la conoscenza. Originariamente pubblicato dall’etichetta belga nel lontano 1989, è lentamente divenuto un piccolo e ricercato “oggetto di culto” per appassionati ed esploratori sonori. Il progetto originale nacque è si sviluppò come risposta a una precisa richiesta, ossia, immaginare pezzi che avessero come tema, filo conduttore, l’acqua, più precisamente, i corsi d’acqua di Venezia e Londra, città natali dei musicisti coinvolti. Ascoltando l’album oggi, possiamo riscontrare quanto Gigi Masin e Charles Hayward (Quiet Sun, This Heat) riuscirono effettivamente a tradurre egregiamente in musica, suoni, le emozioni e sensazioni connesse al tema in questione.

Les Nouvelles Musiques De Chambre Volume 2
Les Nouvelles Musiques De Chambre Volume 2 rimane ancor oggi un album molto suggestivo. In termini “vinilici” il lato A offre otto raffinate composizioni di Masin che susseguendosi quasi in forma di suite, riescono a condurre l’ascoltatore in dimensioni “altre” con un pianismo molto personale e spontaneo, libero da immotivati tecnicismi ed effettivamente piuttosto peculiare e riconoscibile. Si segnala inoltre la presenza tra i brani dell’ormai nota Clouds divenuta oggi un piccolo classico, dominata dalle inconfondibili e reiterate sequenze di sintetizzatore e dal caratteristico fraseggio di piano, tratti distintivi della tecnica di Masin che sembra anche guardare alla musica con una mentalità cromatica, quasi “pittorica”, volendo ragionare in termini extramusicali. Il suono infatti si sviluppa ed evolve come colore, variando costantemente di intensità e sfumature a creare immagini, luci e ombre. Il brano diviene una tela, un tramite di espressione e comunicazione. La notorietà di Clouds è gradualmente aumentata nel tempo anche grazie a un piccolo e leggendario aneddoto… Qualche anno più tardi, persino Björk infatti, si accorse della grande sensibilità sonora di Gigi campionando la caratteristica sequenza sintetica del brano per la sua It’s In Our Hands e non fu l’unica… Curiosità a parte, dal punto di vista strettamente musicale, questa selezione di brani mette bene in luce la forte valenza emotiva della musica di Masin che ben si accosta in questo caso all’approccio più astratto di Hayward e della sua Thames Water Authority che percorre territori differenti seppur complementari.

Gigi Masin – Wind
L’album fu originariamente pubblicato nel 1989. Qualche anno prima però, nel 1986 dopo una lunga esperienza come dj e musicista autodidatta per teatro e tv, Masin aveva già pubblicato il suo leggendario esordio Wind oggi (finalmente e giustamente) sempre più apprezzato e conosciuto seppur da una fetta piuttosto ristretta di pubblico. Nato semplicemente dal desiderio di sperimentare divertendosi con un sintetizzatore, è in realtà la manifestazione di un linguaggio particolarmente suggestivo e piuttosto unico che ha proprio nella sua indeterminatezza e diretta spontaneità uno dei punti di forza.
Dominato dalle sonorità delicate e ariose di sintetizzatori e pianoforte Wind rimane forse (a nostro parere) un lavoro più indicativo della personalità di Masin rispetto al sopraccitato progetto, probabilmente per la maggior completezza e varietà sonora; a tal proposito si segnalano gli interventi di Alessandro Monti al basso, Marco Barel al sax tenore e di Massimo Donà alla tromba, che si fondono a perfezione con la musicalità di Gigi e la sua indubbia abilità nel conferire una qualità cinetica e sospesa al suono, in grado inoltre di alternare egregiamente l’ attitudine free di Underwater Current per esempio, alla peculiare interpretazione melodica di Call Me o Consequences Of Goodbyes.

Gigi Masin
Volendo cercare definizioni che risulterebbero senz’altro forzate o certamente generiche, Masin si muove su molteplici traiettorie, la sua musica mostra un’attitudine chiaramente ambient, ma si percepisce distintamente anche l’amore tanto per il free jazz, quanto per l’elettronica e il cantautorato di scuola inglese, in particolare John Martyn e Nick Drake, vivida è inoltre la rievocazione della tipica malinconia che questi autori riescono a trasmettere. Si segnala inoltre una curiosa affinità vocale tra Gigi e il caro e indimenticato Martyn.
La prima edizione del disco fu persino libera, a dimostrare l’effettiva assenza di particolari velleità e ambizioni discografiche ma in tempi recenti, la crescente richiesta e curiosità suscitata dalla sua musica e gli esorbitanti prezzi delle versioni originali in vinile, condussero Masin a optare per una gradita ristampa che garantisse in cambio e giustamente una buona diffusione.
Abel Nagengast, Jamie Tiller e Tako Reyenga dell’etichetta olandese Music From Memory, dedita alla scoperta e “riscoperta” di musiche “altre” fuori dal mercato mainstream, ebbero un ruolo importante nel promuovere l’attuale distribuzione della musica di Masin, a partire dal 2014, anno di pubblicazione di Talk To The Sea compilation retrospettiva su due lp e due cd dedicata all’artista che registrò un ottimo esito confermato anche dal successivo Clouds, album registrato nella primavera del 2014 nel corso di una sessione ad Amsterdam. Firmato dei Gaussian Curve, formazione attualmente attiva che oltre a Gigi include Jonny Nash e Marco Sterk, ripercorse e aggiornò la musica e lo spirito che quasi trent’anni prima aveva dato vita a Wind.
La sempre costante attività musicale di Masin intanto si estese a comprendere anche le ottime collaborazioni con i “nostri” Tempelhof di cui segnaliamo Hoshi e Tsuki pubblicati per la Hell Yeah Recordings rispettivamente nel 2014-15.
Finalmente, la tanto desiderata ristampa in vinile dell’album omonimo fu pubblicata nel 2015 per l’etichetta privata di Masin Bear On The Moon Records e nel 2016 anche in cd per l’etichetta giapponese Suburbia Records con l’aggiunta di ben otto bonus tracks risalenti al periodo di lavorazione dell’album e a quello immediatamente successivo, a eccezione di una recente performance live della classica Clouds.
Entrambe le edizioni degli album sono disponibili anche sul sito della Music From Memory che offre inoltre molti altri dischi e artisti da scoprire: http://www.musicfrommemory.com/
Il crescente interesse di un affezionato pubblico per la musica di Gigi, ha portarono sempre nel 2016 alla pubblicazione rimasterizzata (Diplodisc, The Bear On The Moon) con bonus di The Wind Collector/As Witness Our Hands, suo terzo album originariamente pubblicato nel 1991, in collaborazione con Alessandro Monti e Alessandro Pizzin.
Registrato tra la primavera del 1989 e l’estate del 1990 presso il Bunker Studio di Padova, ripercorse e perfezionò alcuni esperimenti affrontati in Wind mostrando una particolare e gradita sensibilità melodica, sono infatti presenti alcune splendide e inconsuete canzoni come: Ghosts, Almanac, Snake Theory o Valentine che difficilmente potrete dimenticare una volta ascoltate; da apprezzare ancora una volta per la particolare naturalezza e raffinatezza della proposta, tutto risulta al posto giusto e perfetto nella sua spontaneità.
Pubblicato su doppio cd, l’album offre anche una corposa selezione di brani tratti dalle sessioni di lavorazione del progetto, includendo persino una curiosa cover di Know dal repertorio di Nick Drake.
Dulcis in fundo, attendiamo l’imminente pubblicazione di The Distance il nuovo album dei Gaussian Curve firmato Music From Memory. Intanto cogliamo l’occasione per apprezzare i recentissimi Plays Hazkarà e Venezia 2016, lavori interdisciplinari che uniscono letteratura, fotografia e musica, rispettivamente in collaborazione con Mirco Salvadori e Stefano Gentile che per qualità e ricerca meriterebbero una ben più ampia diffusione. Ci auspichiamo di scoprire presto nuovi tesori dagli archivi di Gigi Masin invitando sempre più spiriti curiosi ad ascoltarne la splendida musica.