
2020 – Gli album consigliati
Anno terribile il 2020. Un ricordo va ovviamente ai tantissimi che non ce l’hanno fatta. Inoltre vorremmo dare la nostra solidarietà a tutto il settore della musica dal vivo, dei musicisti, del teatro che sono di fronte a una crisi da cui non si vede la via d’uscita. Si spera che il 2021 possa essere l’anno del riscatto e un anno di decine e decine di spettacoli live imperdibili. In questo scenario così grigio, la musica si conferma come una delle vie possibili di fuga. Questi sono i nostri album preferiti del 2020.
Valerio D’Onofrio

Max Richter – Voices
Max Richter – Voices
Il disco del compositore tedesco dedicato alla “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, che, riletta oggi, appare quasi come un miracolo di poesia e bellezza. Chi pensa che oggi non ci sia nulla in cui credere, che dopo la caduta del muro non ci sia alcuna ideologia forse si sbaglia. Max Richter ci dice che i diritti umani sono l’unica religione laica in cui non si può mai smettere di credere. La mia recensione completa.

Neptunian Maximalism – Éons
Neptunian Maximalism – Éons
Deliranti, complessi e originalissimi. I belgi esordiscono con un monumentale triplo Lp di 128 minuti che coniuga, jazz, dark, psichedelia e chissà quant’altro. Imperdibile.

Horse Lords – The Common Task
Horse Lords – The Common Task
Di fronte a una band di giovani musicisti con la classica formazione di chitarra, basso e batteria, la prima cosa che si potrebbe pensare è di trovarsi di fronte a una tradizionale band rock. Nulla di più falso per il quartetto di Baltimora dei Horse Lords che non hanno fondamentalmente alcun legame con mondo del rock classico, ma sono decisamente figli del minimalismo americano con ritmi convulsi e ripetizioni ossessive al limite del delirio. La mia recensione completa.

Tigran Hamasyan – The Call Within
Tigran Hamasyan – The Call Within
Uno dei lavori migliori del funambolico pianista armeno. Velocissimo, contorto e cervellotico ma carico di vitalità. Jazz e progressive ancora una volta si incontrano.

Homunculus Res -Andiamo in giro di notte e ci consumiamo nel fuoco
Homunculus Res – Andiamo in giro di notte e ci consumiamo nel fuoco
Vecchia conoscenza degli appassionati del progressive canterburiano, i siciliani giungono al loro quarto album mantenendosi fedeli al loro stile ma con una sicurezza nei propri mezzi sempre crescente. Il loro quarto album è un gioiello assoluto del progressive italiano. Un nome, una garanzia.
La mia monografia.
FABIO ZUFFANTI
Fabio Zuffanti è considerato uno dei musicisti italiani più eclettici e rappresentativi della scena rock. Nella sua carriera ha lavorato da solista e collaborato con molti gruppi (Finisterre, Maschera Di Cera, Höstsonaten e molti altri), pubblicando numerosi album e ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali. Oltre che musicista e produttore è anche scrittore, ricordiamo i suoi libri su Battiato e le sue collaborazioni in varie pubblicazioni di rock, autore di romanzi, e collaboratore di Rolling Stone e La Stampa. Il suo sito internet è: www.fabiozuffanti.com
The Amorphous Androgynous & Peter Hammill – We Persuade Ourselves We Are Immortal
Gli Amorphous Androgynous continuano con il concetto di rock spaziale progtronico sinfonico e questa volta lo fanno con il leggendario Peter Hammill (il Van Der Graaf Generator) alla voce insieme a una serie di musicisti tra cui Paul Weller (pianoforte e chitarra ) Ray Fenwick (Spencer Davis Group / Ian Gillan Band) chitarra solista, Brian Hopper (Caravan / Soft Machine) al sax e molti altri tra cui il Chesterfield Philharmonic Choir da 50 pezzi e una sezione di archi orchestrale di 25 pezzi sontuosamente registrata dal vivo. Il viaggio musicale è così affascinante che resta solo una possibilità …. l’ascolto.
William Basinski – Lamentations
“Lamentations” con le sue dodici sinfonie si elevano ad una vera e propria tragedia orchestrale in miniatura attraverso un astratto percorso dove i suoni sono la proiezione di una dimensione mutata, diversa. Un disco che sbalordisce per la sua profondità.
Un viaggio introspettivo a tratti indecifrabile ma anche oscuro quello della cantautrice danese Agnes Obel, un disco semplice, sobrio, senza troppe influenze dove la voce è al di sopra di tutto. Un’opera di valore non solo musicale ma anche culturale.
Rob Mazurek Exploding Star Orchestra – Dimensional Stardust
Un disco di sperimentazione “leggera” dove i confini sono ben delineati all’interno di melodie che sembrano ricamate su misura, un lavoro che entusiasma sin dal primo ascolto dove Rob Mazurek e la Exploding Star Orchestra danno il meglio contribuendo così a rendere questo disco unico perchè basato su uno sforzo collettivo che porta un po’ di Sun Ra, un po’ di jazz-hop ed un po’ di composizione moderna. Non mancano le tracce di acid jazz, per una musica concettuale che non si può collocare in nessuna categoria. Raffinato.
Anna Von Hausswolff – All Thoughts Fly
L’organo a canne è stato un elemento importante nel pop gotico di von Hausswolff, un organo che nell’utilizzo che se ne fa in questo album grazie alla sua imponenza, rimanda al sommo Dante Alighieri, Un disco solido ma a più livelli, ricco di sfumature che pescano nell’elettronica, nella musica kosmica e nell’ambient più oscuro.
RAFFAELE ASTORE
Per anni collaboratore e conduttore nelle maggiori stazioni radio libere del Salento (Radio Galatina 1, Radio Orizzonti Activity) autore del programma radiofonico MUSICALBOX in onda per alcuni anni in video sul sito Inondazioni.it, ora collaboratore curatore e redattore della testata giornalistica online www.inondazioni.it e della rubrica MUSICALBOX, produttore e conduttore del programma webtv e webradio MUSICALBOX prima, areARock ora, in onda ogni mercoledì dalle 22.00 alle 00.00 su www.inondazioni.it/nohinondazioni-radio. Attualmente curatore della rubrica “Siamo tutti suonati” sul più antico quindicinale salentino “Il Galatino” scrive sul sito www.arearock.inondazioni.it, collabora con l’e-magazine www.rockgarage.it e cura www.psycanprog.com che si occupa di musica psichedelica, progressive e canterburyana, e il blog ilblogdiraffaeleastore.blogspot.com
Ventotto anni, sette album, poi la morte del cantante Scott Weiland ed infine, il nuovo album che sorprende già al primo ascolto, perché dimostra come la band sia in grado di muoversi. Fondamentalmente, ci sono un sacco di cambi di accordi identificabili con la firma Stone Temple Pilots, poi la realtà è quella di un disco pacato e riflessivo. Un gran bel disco davvero
Fish – Weltschmerz
Weltschmerz traduce una sensazione di malinconia e stanchezza del mondo, Sembra un album molto personale come tutto il lavoro di Fish che non ha mai avuto paura di mostrare le sue emozioni o i suoi pensieri. La profondità dei testi, il cantato dell’artista e le sensazioni che emanano dall’album sono l’interpretazione del caotico mondo di oggi. Un vero capolavoro. Sarà l’ultimo?
Hallas: Comundrum
A due anni dal pregevole esordio, ‘Conundrum’ conferma le qualità tecniche di questi musicisti impegnati a ridare lustro ad un autentico progressive art rock, dalle tinte folk e psichedeliche. In un periodo in cui tutti cercavano qualcosa, io ho trovato finalmente un po’di prog rock dannatamente fantastico,
Lunatic Soul: Through Shaded Woods
Through Shaded Woods” sembra il culmine di tutto ciò che Lunatic Soul ( il polacco Mariusz Duda) ha realizzato finora. Sebbene si concentri sui suoni folk, questo è di fatto il lavoro più importante ed impressionante dell’artista per quello che racconta in musica, un lavoro che lo pone finalmente al centro dell’attenzione che merita grazie a questo commovente capolavoro.
David Minasian: The Sound Of Dreams
David Minasian è più noto per aver diretto alcuni DVD dei Camel che non per le sue produzioni musicali, nonostante la sua nascita come musicista sia iniziata nel 1984 con la pubblicazione del suo primo disco solista intitolato “Tales of heroes and lovers”. The Sound Of Dreams è in realtà una nuova prova discografica a nome Minasian, una produzione sincera, piacevole, curatissima. Grande valore alle atmosfere fanno di quest’album un vero e proprio gioiello.
ALESSANDRO STAITI
Vice direttore di DT NEWS, ha iniziato nel 1976 come dj a «Onda Radio 101» una delle prime cinque radio libere romane. Giornalista pubblicista dal 1981, è stato collaboratore delle riviste musicali «Mucchio Selvaggio», «Chitarre», «Ciao 2001», «Music», «New Age Music & New Sounds», «Etnica & World Music», «Acid Jazz», caposervizio delle pagine «Cultura» e «Sesso e Salute» del quotidiano nazionale «Quigiovani», caporedattore della rivista «Esoterica» e autore di instant book su Sting, a-ha, e Peter Gabriel. Ha pubblicato i saggi «Robert Fripp & King Crimson» (Lato Side, 1982), il primo libro al mondo sul chitarrista inglese e sui King Crimson e «In The Court Of The Crimson King» (Arcana, 2016) la prima monografia in Italia sull’album d’esordio della band che ha cambiato la storia del rock. Collabora con «Classic Rock», «Chitarra Acustica», «La Stampa».
Sigur Ros: Odin’s Raven Magic
L’album documenta un’esecuzione dal vivo del settembre 2004, presso la Grande Halle de la Villette di Parigi, della composizione già presentata in anteprima al Barbican di Londra nell’aprile 2002 e replicata un mese dopo al Reykjavik Arts Festival. Un disco che si presenta eccezionale soprattutto per la qualità del sonoro. una registrazione che è un vero e proprio straordinario regalo per tutti gli amanti del genere. Dopo 16 anni di permanenza nell’oblio (con solo frammenti che sono emersi online), Odin’s Raven Magic arriva e diventa subito una rinnovata esperienza anche per i Sigur Rós.
General Stratocuster And The Marshals – Get A Lawyer
A dieci anni dalla nascita i General Stratocuster And The Marshals sono ancora qui con noi a lottare e giocarsi le carte sul tavolo delle migliori classic rock band italiane con una buona probabilità di portarsi a casa la mano senza troppa fatica. Gli assi ci sono tutti: Jacopo “Jack” Meille, attuale cantante degli storici Tiger Of Pan Tang, prime mover della scena NWOBHM, Alessandro “Nuto” Nutini (batterista dei Bandabardo), il generale Fabio Fabbri alla chitarra, l’esperto Richard Ursillo (già con Sensations’ Fix, gliSheriff e i Campo di Marte) al basso e Federico Pacini alle tastiere. Questo quarto album, è un vero atto d’amore verso il viaggio in musica
Jakko Jakszyk – Secrets and Lies
Grazie all’incoraggiamento di Peter Hammill e Thomas Waber di Inside Out, Jakszyk ha scoperto che era il momento giusto per uscire allo scoperto mettendo a disposizione di tutti la sua creatività. Il risultato che ha ottenuto è stato quello di dare agli appassionati un album di altissimo livello che impressiona già dal primo ascolto.
Banda Belzoni – Banda Belzoni
Dieci brani che hanno il sapore dell’avventura, Una vera e propria sfida per la Banda Belzoni, vogliosa di raccontare in musica la storia di un personaggio positivo il tutto a differenza di un anno negativo, forse anche una spinta in più per decidere che andare avanti è l’unica cosa che resta. Il risultato è un concept che è anche opera rock vera e propria, come quelle di una volta.
The Flaming Lips – American Head
Dopo il primo disco del 1986 I Flaming Lips arrivano finalmente al successo con The Soft Bulletin e già da allora avrebbero meritato maggior considerazione, poi la morte di Tom Petty che li sconvolge un po’ e va oltre la considerazione che, proprio loro, siano i futuri testimoni di una delle band più importanti proprio dopo gli Heartbreakers