
2013 – Gli album consigliati
I nostri consigli del 2013, dall'oscurità di William Basinsky all'avanguardia italiana dei Deadburger, dal post-rock dei These New Puritans al prog-rock di Steve Wilson, dall'elettronica strumentale dei Boards of Canada al folk nordico dei Vali.
Per la prima volta Psycanprog decide di segnalare una lista di album consigliati dell’anno precedente. Questa però non può essere una classifica vera e propria come quelle pubblicate ogni anno dai vari siti professionali (ad esempio Ondarock o Sentireascoltare). Psycanprog è un sito amatoriale e chi vi scrive non può, per motivi di tempo, ascoltare e giudicare tutti gli album pubblicati in un anno. Di conseguenza la lista non può essere esaustiva ma solo una selezione degli album migliori ascoltati e il loro numero è infinitesimale rispetto alle migliaia di pubblicazioni.
Devo dire che l’album che più mi ha colpito nel 2013 è italiano, l’avanguardia dei DeadBurguer Factory che col loro triplo cd La Fisica delle Nuvole mostrano una cultura musicale davvero sorprendente. Si passa dall’avanguardia del novecento alla musica concreta, dal jazz al rock sperimentale. Tra le loro caratteristiche c’è quella di esibirsi spesso in gallerie d’arte, come facevano i Velvet Underground. Mi è dispiaciuto molto che Ondarock, nonostante una buona recensione non abbia trovato loro un posto tra i primi 50 della loro classifica 2013, lo avrebbero strameritato. Purtroppo l’esterofilia italiana è nota.
Torna nel 2013 l’elettronica strumentale dei Boards of Canada che da anni ci regalano album di ottimo valore. Partendo da una copertina ambigua che vede il profilo di una città divisa a metà tra un nebbioso pessimismo e un sole che sembra nascere e portare speranza, il duo scozzese ci porta in atmosfere che sono congeniali a chi conosce i gruppi cosmici tedeschi quali i Tangerine Dream o i Kraftwerk. Tomorrow’s Harvest tra ambient, viaggi in paesaggi desolati (fantascienza, post-umanismo) riesce sempre a stupire e non lascia mai indifferenti.
Restiamo ancora nel campo dell’elettronica col nuovo lavoro di Tim Hecker che dopo avere stupito tutti nel 2011 col bellissimo Ravedeath 1972, suonato in una cattedrale come facevano i Popol Vuh, pubblica Virgins. Non siamo all’altezza del precedente ma Tim Hecker mostra, con brani di insolita energia (Prism), piani grotteschi alla Residents (Virginal), sonorità ambient (Black Refraction) e riprese del precedente The Piano Drop (Stigmata), la sua capacità di innovarsi senza snaturarsi. Tim Hecker si conferma uno dei musicisti contemporanei da seguire con maggiore interesse.
Rafael Anton Irisarri dovrebbe essere un allievo di Tim Hecker ma nel 2013 l’allievo ha superato il maestro. Il suo magnifico The Unintentional Sea è il miglior album ambient drone dell’anno. Irisarri sceglie una delle storie più sconvolgenti ed emblematiche che l’ambient abbia mai descritto, la terribile storia del lago Salton. Riducendo il piano ai minimi termini, ma usandolo quando necessario, descrive i paesaggi crudi dell’apocalisse con grande realismo. E’ un album “per” la natura ma allo stesso tempo la perfetta colonna sonora di un nuovo mondo post-umano.
Sul versante della psichedelia un album sorprendente è l’esordio degli italiani In Zaire che con White Sun Black Sun propongono vari brani degni eredi del miglior rock psichedelico classico e della moderna neo-psichedelia. Si alternano momenti molto heavy alla Motorpsyco ad altri più simili alla psichedelia cosmica, come si evince già dai titoli dei loro brani (Venus, Saturn, Comets on Fire, Sun, ecc). Claudio Rocchetti, Stefano Pilia, Alessandro De Zan e Riccardo Biondetti meritano un posto di tutto rispetto nella scena italiana contemporanea. Il brano finale Saturn è il perfetto esempio delle due anime del gruppo.
Una grande sorpresa del 2013 sono stati, certamente, i norvegesi Vali. L’album Skogslandskap era stato registrato nel 2004 ma solo adesso è stato riproposto con la giusta diffusione. Il folk proposto, complesso e articolato, noi diremmo progressivo, è ancorato alle tradizioni e ai paesaggi norvegesi, boschi, natura estrema, magia, paganesimo. E’ un vero e proprio inno alla natura tipico della cultura dei paesi nordici, reso magistralmente dalla chitarra, piano e flauto.
Ondarock lo considera il miglior album del 2013. E’ l’ultimo lavoro dei These New Puritans, il magnifico Field Of Reeds. Il giudizio di Ondarock è condivisibile, l’insieme di avanguardia, jazz, musica classica moderna, l’uso di strumenti rock suonati in modo da superare i confini del genere (appunto post-rock) creano un album che mantiene sempre livelli molto alti. Pianoforte, violini, trombe, elettronica e minimalismo sono al servizio di un lavoro sempre elegante e raffinato che ha tante influenze e tanti padri.
Chi, come me, ama l’elettronica minimalista non potrà che apprezzare l’ultimo album del maestro dei loop, William Basinsky. Il filosofo e musicista texano ci immerge in un’atmosfera cupa e oscura. I suoi droni elettronici si ripetono per più di un’ora con minimi cambiamenti creando un clima estremamente pessimista. Come si vede già dalla copertina, Nocturnes è l’album più “nero” del 2013, è la descrizione di una notte che non è la semplice prosecuzione del giorno, ma uno stato d’animo o ancor peggio lo stato della nostra società che ha perso la capacità di produrre sogni o creare speranze.
Finalmente progressive rock con il nuovo album di Steve Wilson, artista di cui ci occuperemo nei prossimi mesi su Psycanprog. The Raven That Refused To Sing (And Other Stories) non sarà il suo lavoro migliore ma conferma Wilson come un protagonista indiscusso del progressive contemporaneo. Già la scelta del titolo e dell’argomento fiabesco proiettano l’album in un progressive crimsoniano che tra i tre album fiabeschi dei KC ricorda per lo più Lizard. Un disco maturo di un musicista che nell’arco degli anni ha raggiunto una sicurezza nei propri mezzi che ci fa pensare con certezza che Wilson continuerà a stupirci anche nei prossimi anni.
Restiamo nel progressive rock, ma ci spostiamo in Italia, con una band emergente di cui abbiamo già scritto, gli Unreal City. Il loro progressive sinfonico dedicato all’opera letteraria di T.S. Eliot è segnato dalla presenza di un tastierista molto promettente, Emanuele Tarasconi, che ha successivamente suonato il piano nell’ultimo album di Fabio Zuffanti, La Quarta Vittima. La Crudeltà di Aprile è un album di progressive classico che evidenzia l’ottima conoscenza dei componenti della band dei grandi gruppi storici del progressive anni settanta.
Un gruppo che non dovrebbe avere nulla a che fare col nostro sito sono gli Ulver. Premesso questo, il loro ultimo album Messe I.X-VI.X ci interessa perchè è di fatto un disco di avanguardia. Oltre la musica mi hanno molto colpito i loro spettacoli live che mostrano un grande senso artistico e una notevole capacità di innovazione. Un album orchestrale che è una piacevole e inattesa rivelazione del 2013.
Chiudo con due album italiani, il disco d’avanguardia di Katya Sanna, La Via della Stelle, di cui qui potete leggere una nostra intervista e di cui pubblicheremo una recensione a breve, ed il disco di chitarra acustica di Luigi Milanese, Equinox, che abbiano già trattato in questa recensione e che non dovrebbe mancare agli appassionati dello strumento.