
Intervista a Luca Bassignani, leader e fondatore dei Oxhuitza
Parliamo del progetto Oxhuitza, ideato da Luca Bassignani e scoperto da Fabio Zuffanti
Oggi abbiamo il piacere di parlare con Luca Bassignani, chitarrista, ideatore e fondatore del progetto Oxhuitza, che proprio quest’anno ha visto la pubblicazione del suo primo album, dalla casa discografica specializzata in gruppi progressive emergenti, la Mirror Records, con direttore artistico il grande Fabio Zuffanti (La Maschera di Cera, Höstsonaten, Finisterre, Quadraphonic). Ricordo che la Mirror Records e Fabio Zuffanti, nel 2013, hanno anche pubblicato il primo cd degli Unreal City.
Oxhuitza è un progetto strumentale nato nel febbraio 2011 per volontà del chitarrista e compositore Luca Bassignani, in quel momento di stanza a Londra. Dopo aver trascorso qualche mese a suonare nella città inglese, dato l’alto costo degli studi di registrazione e un budget non proprio adatto allo stile di vita metropolitano, Luca rientra in Italia e grazie alla complicità di due musicisti, Nicola (basso) e Cristian (batteria), decide di dare vita al suo progetto.
Nell’arco di un mese, per merito anche di Gabriele Guidi (tastiere), Luca si ritrova a provare i brani che saranno poi inseriti nel primo demo ufficiale.
Il demo ha un buon seguito e dopo circa un anno, grazie all’interesse di Mirror Records, Luca entra all’Hilary studio di Genova per la realizzazione del primo album del suo progetto. Danno una mano a Luca in studio Carlo Barreca (basso), Rossano Villa e Gabriele Guidi (tastiere), Christian Giannarelli (batteria).
I brani, tutti strumentali, colpiscono molto per tecnica notevole dei musicisti, in certi momenti sono chiare le influenze di uno dei più grandi chitarristi prog metal, John Petrucci dei Dream Theater, in particolare nel brano d’apertura. Comunque non ci sono solo suoni derivativi, c’è molta originalità e personalità che fanno sperare in un buon futuro per Luca e il suo progetto, al quale auguriamo, ovviamente, il meglio.
Valerio D’Onofrio: Innanzitutto ti faccio i complimenti per l’ottimo lavoro, molto interessante e originale. Come sei entrato in contatto con la casa discografica Mirror?
Luca Bassignani: Intanto grazie dei complimenti. Nel 2012 i brani che avevo registrato per una demo (Mano di luna, Kirky e Luna di maggio) sono arrivati per caso all’orecchio di Rox Villa (fonico e proprietario dell’Hillary studio di Genova) che li diede nelle mani di Fabio. Dopo qualche giorno, lo stesso Fabio, mi scrisse per dirmi di volermi incontrare per parlare di un’eventuale possibilità di registrare un album di brani miei, prodotto dalla Mirror Record…il risultato è l’album Oxhuitza.
Valerio D’Onofrio: Il disco ha già ricevuto qualche buna recensione, ad esempio sul sito Movimenti PROG, sei soddisfatto del risultato?
Luca Bassignani: Ho cominciato a comporre circa 6-7 anni fa e a quel tempo, recensione, era un termine che non avrei mai pensato di associare alla mia musica. Oggi,dopo averne ricevute più di una, mi fa sempre strano leggere di un qualcuno che parla delle mie idee e costruisce un articolo su di esse, certo è, che fa molto piacere.
Valerio D’Onofrio: Quali sono le tue principali influenze?
Luca Bassignani: Mi viene difficile dire quali sono le mie influenze poichè mi piace ascoltare molti generi. Credo che la musica sia fatta per farti vivere determinate emozioni e magari dimenticare certi momenti o comunque darti diverse sfumature in un colore, e proprio per questo è bello ascoltare ogni tipo di musica. Se però devo farti qualche nome, allora direi Dream Theater (ecco perchè senti Petrucci nella mia chitarra), un chitarrista forse un pò freddo ma che ho sempre amato, i Neurosis, Pink Floyd e la pianista Hiromi Uehara (*una pianista jazz emergente molto nota in Giappone e Stati Uniti, capace di dire di amare Bach, Liszt, i King Crimson e i
Dream Theater) ed è proprio quest’ultima che ho amato in particolar modo. Ho anche avuto la fortuna di incontrarla un paio di volte, mostrandosi come una professionista creativa e tecnica sul palco e una persona disponibile e socievole al di fuori, e per me è stato veramente un piacere che si sia rivelata tale. Oltre a questi artisti ce ne sarebbero molti altri,ma sono troppi da scrivere.
Valerio D’Onofrio: Come definiresti il progetto Oxhuitza, Neo progressive?
Luca Bassignani: Quando scrivo un brano non parto mai con l’idea di crearlo in base a un genere. Suono e basta. Solo quando arrivo alla fine provo a classificarlo, ma per ora non c’ho mai capito niente neppure io.
Valerio D’Onofrio: In effetti il vostro progetto è abbastanza anomalo all’interno del progressive italiano, sei d’accordo?
Luca Bassignani: Ormai tutti sono abituati a sentire un disco dove la voce viene messa in primo piano,la musica fa il contorno e le parole sono il soggetto principale. Credo che si possa raccontare un qualcosa anche solo ascoltando le note dei vari strumenti, perdersi in esse e ascoltare storie. Basta avere la fantasia di immaginare.
Valerio D’Onofrio: Hai conosciuto Fabio Zuffanti, cosa puoi dirmi di lui?
Luca Bassignani: Ho avuto il piacere di lavorare con Fabio in qualità di direttore artistico e la fortuna di incontrare Fabio come persona. Una figura ormai nota a tutti nel campo del progressive. Un professionista che svolge il proprio lavoro al massimo dei livelli, un gran musicista e una figura molto creativa. Persona molto disponibile nella vita di ogni di giorno e disposto ad ascoltare le richieste delle persone con cui si trova a contatto. Sicuramente non poteva andarmi meglio.
Valerio D’Onofrio: Hai anche conosciuto gli Unreal City, l’altra band della Mirror Records?
Luca Bassignani: Si ho avuto modo di conoscere gli Unreal City e di vederci in due occasioni. Non conoscendoli bene, non posso giudicarli come persone, ma sicuramente posso dire che sono dei bravi musicisti da ammirare per aver scelto un genere di musica non proprio comune alla loro giovane età.
Valerio D’Onofrio: Mi spieghi il significato del nome “OXHUITZA”.
Luca Bassignani: Oxhuitza è il nome Maya del sito archeologico El Caracol che si trova nel Belize (Messico). Non c’entra assolutamente niente con la storia del 21 dicembre 2012, ma è semplicemente stato un caso aver scelto un nome che riportasse a quella data.
Valerio D’Onofrio: Qual’è il futuro del tuo progetto? Hai in programma dei concerti?
Luca Bassignani: In futuro mi piacerebbe portare live i brani del disco, ma prima di fare ciò devo trovare gli elementi per il gruppo, quindi per il momento continuo nella ricerca di musicisti.
Grazie tante Luca per la disponibilità, ti auguro tanta fortuna per questo cd e per i tuoi prossimi progetti.