
Cinque album del 2018 consigliati da Laura Pescatori
Laura Pescatori è una speaker radiofonica di Radio Onda d’Urto (conduce la trasmissione “Rebel Girl” dedicata al rock femminile), giornalista e autrice, che dopo la pubblicazione del libro “Animalando” nel 2017 – dove si occupava della sua passione animalista e antispecista – approfondisce la sua seconda passione, quello del rock in generale, ma con una particolare attenzione al suo versante femminile. Nel 2018 ha pubblicato il libro “Riot Not Quiet – 365 giorni di rock al femminile“, interamente dedicato a rock femminile. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla e di iniziare con lei la nostra consueta serie di interviste per conoscere meglio i migliori album dell’anno appena trascorso.
Questi sono i suoi cinque consigli del 2018:
Florence And The Machine – High As Hope
Anna Calvi – Hunter
Lacuna Coil – The 119 Show – Live in London
Joan Baez – Whistle Down the Wind
Beth Hart – Live At The Royal Albert Hall
Valerio D’Onofrio: Ciao Laura, quest’anno hai pubblicato un libro sul rock femminile che ho letto con piacere. Hai avuto buoni riscontri in giro nelle tue presentazioni?
Laura Pescatori: Ciao Valerio! Si, a Settembre è uscito il mio secondo libro o meglio, l’almanacco “Riot Not Quiet – 365 Giorni di Rock al Femminile” edito per Chinaski Edizioni che per altro vanta una prefazione di Alteria e postfazione di Raffaella Rivarolo leader indiscussa dei Cadaveria. Sto avendo ottimi riscontri e feedback molto positivi, proprio in questo momento tra una cosa e l’altra sto preparando la valigia per Livorno dove avrò la possibilità di parlare del mio ultimo lavoro al prestigioso Premio Ciampi in memoria appunto del cantautore e poeta livornese Piero Ciampi.

Laura Pescatori
Valerio D’Onofrio: Perché oggi nel 2018, ha senso scrivere un libro sul rock femminile, è solo un approfondimento storico o credi esista ancora discriminazione?
Laura Pescatori: Nel 2018 come negli anni passati e negli anni a venire è doveroso parlare anche di rock (ma non solo) al femminile, il mio libro è sicuramente un approfondimento storico per chi ama la musica e tende a far scoprire o riscoprire anche nomi “di nicchia” vuoi perchè fuori dal circuito mainstream, vuoi per gusti musicali differenti. Si, credo che esista ancora molta discriminazione nel panorama musicale (e non solo) basti pensare all’accaduto di quest’estate a CRLN all’Indiegeno Fest “accolta” dal pubblico con cori sessisti del tipo “Ollelè, ollalà, faccela vede’, faccela tocca’”.
Valerio D’Onofrio: L’intervista vuole essere uno spunto per conoscere le nuove uscite più interessanti dell’anno; c’è qualcosa che ti ha colpito in generale delle pubblicazioni dell’anno?
Laura Pescatori: Mi hanno colpito un sacco di uscite, l’Epitaph sforna sempre un sacco di ottime cosucce per esempio “Holy Hell”degli Architects o “Reverence” dei Parkway Drive oppure “Never Gonna Die” firmato Pennywise.
Però se dovessi stilare una sorta di classifica, immancabilmente metterei sul podio del 2018 questi album:

Florence And The Machine – High As Hope
Florence And The Machine – High As Hope
Un album decisamente evocativo trainato dalla voce carica e abissale di Florence Welsh, il tutto contornato da sonorità rock, soul e pop in stile british.

Anna Calvi – Hunter
Anna Calvi – Hunter
Potremmo definire questo capolavoro quasi un concept-album sia per tematiche che per obiettivi, rock ed elettronica si fondono particolarmente bene alla personalità artistica di Anna ricordiamo per altro, particolarmente attiva e lagata al mondo LGQBT.

Lacuna Coil – The 119 Show – Live in London
Lacuna Coil – The 119 Show – Live in London
Per gli amanti della band un gioiellino da non perdere, un viaggio nella loro carriera artistica dagli albori ad oggi. Più di due ore di spettacolo incluso il dietro le quinte, un viaggio a suon di musica nel tempo omaggiando l’universale capitale inglese.

Joan Baez – Whistle Down the Wind
Joan Baez – Whistle Down the Wind
Già il nome vale tutto! Solo la sua personalità, la sua moralità, il suo essere così vera e sincera vale tutto, probabilmente l’ultimo album della sua carriera stellare anche se io sinceramente mi auguro vivamente di no. Registrato in acustico il suo folk riesce sempre ad essere ficcante, nostalgico, bello rispecchiando appieno la personalità di Joan.
Beth Hart – Live At The Royal Albert Hall
Avvolgente e vellutata la voce di Beth Hart includendo la strepitosa dote canora ed il timbro che la contraddistingue. Un excursus di tutta la vasta carriera musicale della cantautrice americana per un totale di 120 minuti di live ove a farla da padrona è la spumeggiante dote artistica di Beth…