
Unreal City | La Crudeltà di Aprile (2013)
Progressive sinfonico dominato dal virtuosismo e dalla creatività del promettente Emanuele Tarasconi
Il progressive italiano continua a produrre buoni lavori anche ai nostri giorni, la sua stagione, seppur sia terminato il suo periodo d’oro, continua ancora oggi. Gli Unreal City sono un gruppo di Parma fondati dal tastierista e cantante Emanuele Tarasconi e dalla chitarrista Francesca Zanetta, che abbiamo avuto il piacere di conoscere in una nostra recente intervista. Ad essi si aggiungono il bassista Francesco Orefice e il batterista Federico Bedostri.
Dopo un breve EP, che dava già un’idea delle loro buone potenzialità, dopo avere conosciuto Fabio Zuffanti (produttore dell’album e membro dei Höstsonaten, La Maschera Di Cera, Finisterre) ecco il loro primo LP, La Crudeltà di Aprile. Il titolo è un omaggio a TS Eliot che, come abbiamo visto nella nostra intervista, sta alla base delle idee dei Unreal City. Infatti il primo verso della Waste Land (Terra desolata) dice “Aprile è il più crudele dei mesi”. Nella copertina si vede invece l’orco di Bomarzo, nei pressi di Viterbo.
L’ascolto dell’album rende subito chiare alcune cose. La prima è che Emanuele Tarasconi si può ritenere uno dei tastieristi più promettenti degli ultimi anni. Non solo la tecnica, ma anche le capacità compositive sono davvero notevoli e fanno sperare in un’ottima carriera musicale. La seconda è la sorpresa di Francesca Zanetta che mostra, più che nel precedente EP, ottime capacità tecniche. La chitarra è molto più presente rispetto al loro primo lavoro e questo da la possibilità a Francesca di “dialogare” con le tastiere di Tarasconi in modo sempre convincente.
I brani hanno chiari riferimenti al progressive classico, ELP, PFM, VDGG, Atomic Rooster, King Crimson, ed alla musica classica. Questo non vuol dire che non si sia nulla di personale, anzi in vari momenti Tarasconi sembra volersi svincolare dai suoi maestri per mostrarci suoni ed atmosfere più personali. Il tutto dimostra anche un’ottima cultura musicale di tutti i componenti.
I brani sono Dove La Luce E’ Più Intensa, l’unico di cui è disponibile un video, dove Tarasconi è protagonista indiscusso. Nel video fa anche la comparsa Fabio Zuffanti. Atlantis ha testi mitologici che magari vorrebbero riprendere qualcosa dei primi King Crimson e si segnala soprattutto per il bellissimo finale epico con testi che descrivono la nostra duplicità tra istinti animali e comportamenti umani. Catabasi, Dell’innocenza perduta e Ecate sono tutti ottimi brani progressivi come anche la lunga suite Horror Vacui che ha un intro molto lento che piacerebbe senz’altro ai Bark Psychosis.