
Tangerine Dream | Alpha Centauri (1971)
I Tangerine Dream superano la psichedelia classica e iniziano il loro lungo viaggio nell'Universo
Alpha Centauri è, a suo modo, un album storico; si contende infatti, insieme ad Affenstunde dei Popol Vuh, il titolo di primo album di musica cosmica. Dopo il lungo trip lisergico/spaziale di Electronic Meditation, i Tangerine Dream cambiano tutto. Schulze si unisce agli Ash Ra Tempel e viene sostituito da Christopher Franke proveniente da un altro grande gruppo free-rock, gli Agitation Free. Conrad Schnitzler forma i Cluster e al suo posto ritroviamo Peter Baumann. In questo modo Froese crea la formazione “classica” dei Tangerine Dream e determina una vera svolta. Se le meditazioni elettroniche dell’anno prima erano più che altro viaggi psichedelici all’interno della mente, (come si evince dai titoli, ad esempio Journey Through a Burning Brain), trip che solo marginalmente si avvicinavano al cosmo, con Alpha Centauri è come se nello spazio ci si entrasse dentro. E’ come se Froese smettesse di guardare il cosmo dalla Terra per guidare una navicella che superi la nostra atmosfera per addentrarsi nello spazio e descriverlo. Alpha Centauri, pur non superandole del tutto, va oltre le spiccate sonorità psichedeliche degli esordi e crea la prima vera colonna sonora dell’Universo; nasce la musica cosmica. Negli anni a seguire lo sguardo andrà sempre più oltre riuscendo a descrivere, insieme allo Schulze solista, gli spaventosi abissi dello spazio profondo.
Si parte con la breve introduzione (4 minuti) di Sunrise In The Third System che ha il pregio di far capire subito alcuni cardini dei nuovi Tangerine Dream; dominio assoluto dell’elettronica e totale abbandono di ogni prospettiva “umana”, questa sembra musica aliena suonata da alieni.
Si arriva al primo grande brano dell’album, l’odissea spaziale di Fly and Collision of Comas Sola che, pur essendo ancora legata al primo album, lo supera in quanto a energia e violenza. Le violente percussioni di Franke del caotico finale, che ricordano da vicino quelle di Shulze, sono appena addolcite dal suono del flauto, mentre i sintetizzatori sembrano impazziti. Qui c’è un avvicinamento alla Terra, ma il processo è ormai invertito, è come se degli alieni dedicassero al nostro pianeta una lunga jam strumentale o come se un’astronauta, ormai partito per un viaggio senza ritorno, degnasse di un ultimo sguardo una Terra ormai lontana.
Il lunghissimo finale (22 minuti) di Alpha Centauri è, in un certo senso, il manifesto fondativo della nuova musica cosmica. E’ il primo lungo brano dei Tangerine Dream dove c’è l’assoluta mancanza di un ritmo, caratteristica fondamentale che preannuncia i rivoluzionari album successivi. E’ il nuovo suono che descrive l’oscurità dello spazio, luogo ostile, freddo e inospitale che come tale viene descritto. I cori finali accompagnati da sintetizzatori maestosi e raccapriccianti allo stesso tempo danno quasi un’aria religiosa al brano, quasi come se a cantare fossero preti di una nuova religione che celebra gli infiniti spazi dell’Universo. Ma il vero incubo doveva ancora arrivare, Zeit era vicino.