
Neu! | Neu! 75 (1975)
Il terzo album dei Neu!, a metà tra ambient e punk, è la perfetta sintesi delle idee di Dinger e Rother
Dopo la pubblicazione di Neu! 2, Rother e Dinger si separano a seguito di incomprensioni e divergenze sulle future strade da percorrere. La separazione da comunque buoni frutti. Rother crea, insieme a Roedelius e Dieter Moebius dei Cluster, un supergruppo conosciuto pochissimo anche dagli appassionati di Krautrock, gli Harmonia, autori di due dischi veramente eccezionali, Musik Von Harmonia (1974) e Deluxe (1975). Dinger forma i La Dusseldorf, gruppo che potrebbe definirsi di kraut-punk. I due si ritrovano e, pentiti della separazione, raggiungono un accordo su come poter proseguire. In sintesi ripropongono di nuovo un album diviso in due, come lo erano stati Neu! 1 e Neu! 2. Stavolta però la divisione è proprio totale, il lato A dell”LP va al chitarrista Michael Rother, il lato B al batterista Klaus Dinger. Le due facciate sono totalmente differenti, Rother continua con suoni lenti e introspettivi, sulla strada degli Harmonia e dei Cluster, Dinger con il krautpunk degli La Dusseldorf.
Il lato A di Rother è davvero splendido, sono tre brani di cui uno, Seeland, potrebbe essere il migliore in assoluto dei Neu! insieme a Negativeland del primo album. E’ musica meditativa, un vero viaggio onirico che commuove e lascia sospesi in un trip senza tempo. Seeland è la vera summa delle due anime dei Neu!
Isi è un brano tipico dei Neu! che propone l’unione tra il classico ritmo ossessivo, loro marchio di fabbrica, e il piano, creando un insieme di antico e moderno. Leb’ Wohl abbandona ogni ritmo per una musica ambient che ha come sottofondo il rumore del mare e la voce sussurrata di Rother. Davvero eccezionale.
Il lato B è quello di Dinger. Qui siamo davvero agli antipodi, il suono si fa duro e indigesto. La voce è totalmente diversa da quello che si era abituati a sentire nei primi anni settanta. Se qualcuno pensasse che il punk sia nato con Rotten e i Sex Pistols, forse farebbe bene ad ascoltare Hero. Questi brani possono piacere o meno, ma resta innegabile la loro enorme influenza, che ci piaccia o no questa è certamente superiore a quella dei trip di Rother, seppur questi siano, indubbiamente, più sperimentali e complessi.
Un discorso simile si può fare per E-Musik e per After Eight, inni di un punk-rock di cui ancora non si conosceva l’esistenza.