
Loomings | Everyday Mythology (2016)
Ricerca sonora, singolarità ed unione d’intenti fanno di questa band un prodotto unico. Ascoltare per credere.
Dei Loomings sappiamo che tutti i componenti della band hanno anche attività artistiche in altre band. Questo ci fa capire da subito quanto l’influenza sonora di ciascuno porti a compimento il sound di cui ci stiamo occupando.
La loro musica non ha di certo una connotazione specifica, anzi, nel sound di questa band ci trovi tante similarità con gli scherzi sonori ai quali ci aveva abituato Frank Zappa, un certo Captain Beefheart fino alla grande stagione del Rock In Opposition. Di sicuro è che il lavoro del quale vi parleremo in questa recensione minima, ti resta ancorato dentro se sei abituato a certi suoni caratteristici del jazz sperimentale.
Quando mi avvicinai per la prima volta a musica come quella degli Area, qualcuno mi chiedeva come facessi ad ascoltare quel genere, eppure, a distanza di anni, si parla ancora di Area, di Cramps e di quel periodo mai tramontato. Certo che Demetrio è ineguagliabile, ma in questo “Everyday Mythology” ci trovi personalità e capacità di coniugare suoni diversi che generano poi un sound che …. piace.
Il frutto di tanta ricerca musicale, gli intrecci strumentali, i cori, tutto insomma è ben amalgamato, armonicamente ben studiato; insomma nulla sembra essere lasciato al caso. Gli stacchi poi, soprattutto quelli di brevissima durata, sono splendidi nell’esecuzione e legano il susseguirsi del brano dando allo stesso uno schema che non ritrovi facilmente in altre produzioni.

Loomings
A noi non sembra però che questo genere di sound, così come lo definiscono loro, possa essere definito solo “rock fenomenologico”; a sentire i vari titoli di questa produzione, vista l’intrusione capillare del jazz, potremmo definirla in tanti modi. Di certo non è facile etichettarla e forse è proprio questo che i Loomings vogliono. Allora, chiamiamola solo Musica, poi può anche piacere o non piacere, quello dipende molto non tanto dai gusti musicali di ognuno ma dall’abitudine ad ascoltare questo o quel genere.
Dei Loomings potremmo dire che il leader è Jacopo Costa, ma qui dall’ascolto non c’è un vero e proprio leader infatti, quello che prevale è la componente solistica di ogni singolo membro che contribuisce a formare il bel suono di questa band che ti lascia esterefatto anche per la semplicità con cui ti propone un genere che è ben diverso dal solito “rock”.
Infatti, qui, stiamo parlando di un psiche-jazz-rock-funk-speriment (forse abbiamo coniato una nuova etichetta?) che offre una gamma vastissima di note ed alchimie.
Se il rock sperimentale è quello che ci rimanda, ad esempio, ai Soft Machine o a Frank Zappa, quello che abbiamo appena ascoltato ci rimanda al psiche-jazz-rock dei Loomings ma anche a certo funky.
Questo lavoro dei Loomings rispecchia un’evoluzione di genere, ed è piacevole da ascoltare anche quando ad esempio certi momenti corali (come in Sweet Sixteen), richiamano alla mente momenti dei Queen.
La band, costituita da Jacopo Costa (vibrafono, percussioni, glockenspiel, sintetizzatori, tastiere, voce), Enrico Pedicone (vibrafono, percussioni, glockenspiel), Louis Haessler (basso elettrico) ed un trio di voci come quelle di Mara Denami, Ldmila Schwartswalder e Benoit Rameau, amano (e si sente) vocalizzare ed intrecciarsi con suoni campionati e combinati anche con una tradizionalità rock.
Everyday Mythology è si musica tra sperimentalismo e psiche-jazz-rock (come lo abbiamo voluto chiamare noi) ma è, in particolare, sperimentazione intelligente ed interessante, e perché no, contemporanea.
I Loomings hanno iniziato con Everyday Mythology un percorso che può dare sia a loro che al pubblico delle belle soddisfazioni uditive. Il viaggio lungo la strada Highly Idiosyncratic Music (come hanno definito il proprio genere) è appena iniziato; se la passione che dimostrano nei confronti anche di un “rock sperimentale” che emerge in tutta la sua forza continuerà ad essere sostenuto anche dall’etichetta (AltrOck) che li produce, allora sentiremo parlare (e spesso) in termini positivi, di questa band.
Per dirla in breve…. procuratevi Everyday Mythology e viaggiate nei suoni (e che suoni).
Buon ascolto, allora!
I Loomings sono:
Jacopo Costa: vibes, aoustic drums, glockenspiel, tubular bells, percussions synth, fender rhodes, piano, cymbalum, percussions, some vocals
Maria Denami: vocals, kazoo
Ludmila Schwartzwalder: vocals, kazoo
Benoit Rameau: vocals
Louis Haessler: bass
Enrico Pedicone: vibes, acoustic drums, glockenspiel, tubular bells, percussions