
Lino Capra Vaccina | Arcaico Armonico (2015)
La ricerca sonora condotta fin qui da Lino Capra Vaccina svela nuovi orizzonti. Ascoltando Arcaico Armonico vi troverete l’oriente, sperimentazioni minimaliste, jazz d’avanguardia ed un percorso che sconfina nell’ambient e nella new age.
Si sa che le ristampe portano con sé un certo ritorno al futuro. Sarà un caso, ma iniziando a recensire questo nuovo percorso musicale, mi ritorna in mente il film del 1985 di Zemeckis con Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Sarà, ma certi film visti tanto tempo fa sembrano essersi fermati in un remoto angolo della mente come certi suoni di un recente passato mai andato via del tutto. Ma se è vero che “a volte ritornano”, non ci stupisce il ritorno di una nostra vecchia conoscenza, già scoperta nel 1972 insieme ad un certo Walter Maioli, fondatori entrambi degli Aktuala.

Lino Capra Vaccina
Personalmente non mi sembra inopportuno, in tempi veloci come quelli attuali, legarsi a certe “etichette del passato” perché questo nostro riandare indietro ai suoni degli Aktuala, se non stupisce noi non deve stupire i nostri lettori che, ne siamo certi, hanno comunque una certa dimestichezza con il progressive.
Lino Capra Vaccina fu tra gli antesignani, a livello europeo, di una world-music con forti influenze orientali e africane.
Tempo fa su questo stesso sito, Valerio D’Onofrio scriveva: “è davvero sorprendente scoprire come, nella grande discografia della musica sperimentale italiana, ci siano album tanto fondamentali quanto sconosciuti.” Ma il nostro Valerio sa anche bene che, come in tutte le arti da palco, sono le cosiddette “spalla” a dettare i ritmi della scena e mai gli attori da titoloni.

La copertina originale di Antico Adagio
Prima con “Antico Adagio” ed ora con “Arcaico Armonico”, Lino Capra Vaccina si barcamena tra percussioni, vibrafoni, campane e tutto ciò che produce suono con il rispetto che oggi l’uomo prima, l’artista poi, deve portare a tutto ciò che è effetto acustico, vibrazione, suono.
Quando ho ascoltato quest’ultima produzione di Vaccina, la mia mente era trasportata a quell’importantissima scoperta che conferma direttamente l’esistenza delle onde gravitazionali, ma allo stesso tempo mi riportava a quel periodo magico degli anni settanta quando, Vaccina, fu membro, fra le altre cose, del ‘Telaio Magnetico’, leggendaria formazione che con Franco Battiato, Juri Camisasca e Mino Di Martino, portò “qualità” ed “innovazione” nella musica tricolore.
Arcaico Armonico si completa nella ricerca di sonorità uniche con la presenza di due storici nomi quali Juri Camisasca (che prese parte al progetto Telaio Magnetico) e Paolo Tofani (Area, Claudio Rocchi, etc.) che hanno scommesso sulle pazzie sonore degli anni ’70, forse perché anche loro visionari, come visionari sono i suoni cercati dalla fervida arte di Vaccina.
Ma l’arte dei suoni vacciniani produce suoni naturali e”puliti”, privi di campionamenti e di diavolerie elettroniche varie! In quest’arte c’è solo la passione di un’uomo, anzi, di un’artista che conosce scientificamente tali meandri.
Le cinque tracce che compongono Arcaico Armonico sono distribuite ipnoticamente in modo da formare dei visionari racconti sonori e per produrre tali racconti, Vaccina si è caricato di una strumentazione che va dai cimbali alle campane, dai tubolari ai gong, al vibrafono, per un composto di suoni parsimoniosamente cuciti tra loro. Paragonare ad altri lavori questa ricerca sonora è quasi impossibile, quello che ci viene in mente può essere solo il primo Mike Oldfield. Ma è solo utopia!
In questo nuovo di Vaccina trovi l’oriente, sperimentazioni minimaliste, jazz d’avanguardia ed un percorso che sconfina quasi nell’ambient e nella new age.
A confermare queste nostre convinzioni, la musica spaziale ed ancestrale che ti colpisce sin da subito, con atmosfere davvero rarefatte ed ipnotiche, una specie di equazione sonora per un disco stupendo che fa delle composizioni presenti in traccia, un viaggio all’interno dell’anima, la propria.
Certo che nella sistematica voragine di suoni prodotti oggi dalla frenetica vita che conduciamo, un disco così era necessario che qualcuno lo facesse, e solo un ricercatore sonoro come Lino Capra Vaccina poteva dargli vita.
Una considerazione finale è però d’obbligo: quest’ultimo lavoro di Vaccina non può essere descritto a parole, va solo ascoltato e, ascoltando, vi ritornerà la voglia di risentirlo ancora, e ancora, ancora, ancora.
Allora: Buon ascolto!