
Frank Zappa | Burnt Weeny Sandwich (1970)
Nel periodo più ispirato e prolifico della sua carriera, uno dei capolavori di Zappa
La fine degli anni sessanta sono stati enormemente prolifici ed ispirati per Frank Zappa. In quel periodo la sua mente era un vulcano di idee pronto ad esplodere, impossibile da contenere o da frenare. Ogni sua idea si trasformava in un disco, tutti unici e diversi l’uno dall’altro. Dopo il periodo freak dei primi tre album Freak Out! (1966), Absolutely Free (1967), We’re Only in It for the Money (marzo 1968), dopo gli esperimenti avanguardistici di Lumpy Gravy (maggio 1968) e il deludente omaggio alla musica Doo-wop anni cinquanta di Ruben And The Jets (dicembre 1968), Frank Zappa sforna quattro album consecutivi di livello eccelso, un clamoroso “filotto” di genialità, fantasia, ispirazione e sperimentazione. Parlo di Uncle Meat (aprile 1969), Hot Rats (ottobre 1969), Burnt Weeny Sandwich (febbraio 1970) e Weasels Ripped My Flesh (agosto 1970). In meno di un anno e mezzo Zappa pubblica quattro dischi eccellenti, uno di essi è addirittura un doppio, e almeno due di questi, forse tre, possono essere considerati capolavori. Credo che questo sia un caso unico nella storia del rock. La fervida mente di Zappa era un’incontenibile produttrice di idee che hanno influenzato il rock, il jazz e la musica classica. Le intuizioni di Zappa hanno reso possibile la nascita di vari generi musicali ed hanno influenzato innumerevoli musicisti. Come dice, giustamente, Piero Scaruffi, “molte delle sue intuizioni (Lumpy Gravy, Weasels Ripped My Flesh) non hanno ancora un nome, perche’ non e` ancora nato il musicista rock che le sappia continuare”.
Di fronte a tanto genio è difficile giudicare o commentare senza cadere nel rischio di scrivere panegirici.
Burnt Weeny Sandwich è l’ultimo album suonato da Zappa con le Mothers. In pratica è la continuazione del doppio Uncle Meat del quale continua lo stile mantenendo gli stessi livelli artistici e, forse, una maggiore spontaneità.
Il primo e l’ultimo brano sono due brani tipici del primo periodo di Zappa, gli unici cantati, due cover di classici Doo-wop. Non è per loro che Burnt Weeny Sandwich resterà nella storia.
Si inizia con la breve musica da camera d’avanguardia Igor’s Boogie, dedicata ad uno dei musicisti classici preferito da Zappa, Igor Stravinsky. Finalmente si arriva al primo grande brano, Theme From Burnt Weeny Sandwich, vero esempio di musica totale, con avanguardia, jazz e rock miscelati perfettamente. Si evidenzia chiaramente il nuovo chitarrismo zappiano, con sottofondo rumoristico, che verrà sviscerato in modo maniacale negli anni a seguire.
Si continua con la splendida Holiday In Berlin, Full-Blown che vuole ricordare la triste esperienza di Zappa con le Mothers ad un loro concerto a Berlino. Il 16 ottobre 1968 durante un’esibizione a Berlino Ovest i nostri furono presi di mira da un gruppo studentesco estremista che chiedeva a Frank di esortare gli spettatori ad incendiare un deposito di carburante in utilizzo alle forze NATO, situato nelle vicinanze del palazzetto. Zappa, ovviamente, non fece nulla e durante il concerto alcuni facinorosi riuscirono, dopo avere distrutto alcune transenne, quasi a raggiungerlo e lo costrinsero a interrompere il concerto. Dopo un pò Zappa andò sul palco per cercare di calmare gli animi e recitò la famosa frase che diceva che i berlinesi non dovevano passarsela troppo bene visto che si stavano comportando proprio come gli Americani. Alla fine di quella “vacanza berlinese” Zappa diede a tutte le Mothers una medaglia con scritto “ai sopravvissuti di Berlino”. Holiday In Berlin è un brano splendido che fa di Zappa non un semplice musicista rock ma un compositore moderno capace di inserire nelle sue opere qualunque tipo di strumento. Anche qui, dopo un inizio classico alla Hot Rats e un bellissimo sax, Zappa continua con i suoi assoli di chitarra.
Dopo si arriva ad Aybe Sea, un capolavoro assoluto. E’ un brano breve che porta Frank Zappa a livelli irragiungibili da un normale musicista rock, questa è musica classica al 100%, tra pianoforte, chitarra classica e clavicembalo.
La serie di brani strumentali si conclude col più grande capolavoro dell’album, uno dei migliori brani composti da Zappa, The Little House I Used To Live In, diciotto minuti di sperimentazione, collage, tecnica strumentale, blues sofferto e jazz. Si inizia col pianoforte di Ian Underwood (forse il più grande musicista che abbia mai suonato con Zappa) che lascia senza parole per la sua bellezza. Non ho dubbi sul fatto che questo assolo di piano abbia enormemente influenzato i Faust nella realizzazione del loro primo album, in particolare nel brano Why don’t you eat carrots. Si arriva poi ad una parte più leggera fino all’incredibile blues violinistico distorto e sofferto di Don “Sugarcane” Harris. Si continua con vari cambi di ritmo fino al piano jazzistico di Don Preston. Non ricordo di avere mai sentito un violino così tanto ben inserito in ambito rock. Insomma, un brano imperdibile, che dovrebbe essere conosciuto da tutti.
Burnt Weeny Sandwich è uno dei tanti capolavori di Frank Zappa, a mio avviso, non il più grande, ma certamente resta un disco stupefacente per spontaneità, complessità ed originalità. È uno di quegli album che sin da un primo superficiale ascolto, si intuisce essere un capolavoro, almeno per me è stato così e credo lo sarà anche per voi.