
Einsturzende Neubauten | Lament (2014)
Miglior album 2014 secondo Psycanprog. Una grande opera d'avanguardia e teatro in occasione del centenario dell'inizio del primo conflitto mondiale.
“La pace è la guerra che prosegue con mezzi più subdoli”
Gli Einsturzende Neubauten di Blixa Bargeld sono stati tra i massimi esponenti dell’avanguardia tedesca dagli anni ottanta ad oggi. Le loro opere, a metà tra musica e teatro, sono sempre state un insieme di musica e immagini dove molto spesso il solo ascolto non poteva rendere merito o rendere comprensibile in toto il significato delle loro opere. Esponenti massimi della musica industrial, che vede come antesignani i Throbbing Gristle, hanno raccolto, fin dal loro esordio del 1981, il testimone della musica sperimentale tedesca che negli anni settanta era saldamente nelle mani dei classici gruppi krautrock come Faust, Neu, Cluster ed altri. Il fatto che ancora nel 2014, dopo quarant’anni di una carriera straordinaria, riescano a pubblicare album tanto importanti e significativi, li rende dei veri e propri giganti dell’avanguardia moderna. La loro avanguardia non è mai un freddo esperimento sonoro fine a se stesso, è invece calda, emozionante e coinvolgente. Ecco Blixa in una recente intervista: “Sono considerato da molti un musicista d’avanguardia, ma quello che voglio evitare è fornire uno spettacolo noioso, al contrario vorrei appassionare lo spettatore, sarebbe stato fin troppo facile fare un album totalmente rumorista ma lo abbiamo evitato”.
Lament è un vero e proprio album-libro, un disco che vuole raccontare, credo per la prima volta, quasi come fosse un saggio, la Storia con la S maiuscola. Si parte dal preludio alla guerra sino alla sua conclusione, al ritorno a casa dei soldati e al sentimento di vendetta ed odio del popolo tedesco, che finirà per infatuarsi di Hitler. L’opera fa parte di una serie di progetti commissionati dalla città belga di Diksmuide, città che fu totalmente distrutta durante la prima guerra mondiale. Tra gli altri progetti spicca il prossimo album di John Cale (ex Velvet Underground) che verrà pubblicato nel 2015.
L’album inizia con una spettacolare sinfonia di musica concreta, Kriegsmaschinerie (Macchine da Guerra) segnata da rumori e stridori metallici che simboleggiano il preludio alla guerra. Nel silenzio generale tutti si preparano al conflitto, tutti si armano producendo le nuove macchine da guerra che trasformeranno il mondo in un inferno, nuove idee criminali sulla guerra “igiene del mondo” si fanno strada sempre più insistentemente. Tutti i paesi europei sono insoddisfatti dello status quo, tutti pensano di avere diritto a qualcosa in più e in tanti pensano che una guerra potrebbe portar loro dei vantaggi. Nell’ombra potenziano i loro arsenali in attesa dell’occasione giusta che possa giustificare l’inizio del conflitto. Dopo cinque minuti di sinistri sferraglianti giunge all’improvviso il silenzio, la manna dal cielo (il casus belli adatto) è giunto, l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria è stato ucciso a Sarajevo. Il mondo resta attonito alla notizia, pochi secondi di silenzio terminano con uno spaventoso muro di musica concreta che ricorda tantissimo gli esperimenti di Luigi Russolo, che proprio in quegli anni, col suo Intonarumori, sperimentava da vero pioniere dei suoni più estremi. Il finale di pochi secondi simula magnificamente uno straziante grido umano che simboleggia la sofferenza degli uomini che in questa guerra moriranno. La guerra è iniziata; sarà, sino a quel momento, la più grande tragedia della storia del genere umano.
Lo scoppio della guerra genera il trionfo dei nazionalismi. Ecco Hymnen, un mix degli inni nazionali tedesco, inglese e canadese. I testi sono ironici, saranno le persone comuni a soffrire la fame e morire, chi la guerra l’ha davvero voluta avrà sempre una tavola imbandita.
The Willy-Nicky Telegrams è un dialogo tra il Kaiser Guglielmo (Willy) e lo Zar Nicola (Nicky) in cui i due si promettono lunghi periodi di pace ma i rumori in sottofondo indicano che entrambi stanno già ammassando migliaia di soldati pronti al massacro. In De Loopgraaf (In Trincea) è un semplice brano di percussioni che simula l’attesa dei soldati in trincea, pochi rumori e tanta angoscia. I testi sono di Paul van den Broeck, uno scrittore fiammingo che, a differenza di altri intellettuali che preferirono andare via dall’Europa per protesta e per paura della guerra e nonostante fosse pacifista, preferì parteciparvi per vedere con i suoi occhi cosa fosse davvero la guerra. Lo strumento del brano è ricavato da un filo spinato e creato appositamente per la registrazione di Lament.
Giungiamo a Der 1. Weltkrieg (Percussion Version), un momento fondamentale dell’album. E’ un brano assolutamente geniale, un tentativo di descrivere tutta la storia della guerra partendo dal primo giorno sino alla pace, un esempio di musica matematica. Ogni singolo battito di percussioni è un giorno, nel mentre Blixa scandisce il nome dei paesi che entrano i guerra e gli anni che passano inesorabili, le voci femminili indicano i nomi dei paesi e città coinvolti, il tutto con assoluto rigore temporale. Ogni singola percussione è una nazione coinvolta, questo da proprio l’impressione di una marea montante che cresce sempre più. Se considerate che alla fine della guerra si contarono, secondo le stime più accreditate, circa 18 milioni di morti, ad ogni singola percussione corrispondono circa tredicimila morti.
Altro grande merito dei Einsturzende Neubauten è quello della ricerca storica. On Patrol In No Man’s Land ricorda la storia dei The Harlem Hellfighters, gruppo di neri americani facenti parte del primo reggimento interamente di neri dell’esercito degli Stati Uniti. Nonostante fossero tutti americani (erano di Harlem) furono dati in comando all’esercito francese per evitare di “mescolarli” ai soldati bianchi americani. Il brano è una rivisitazione di un loro vecchissimo brano proto-jazz cantato in ricordo del loro eroismo.
Achterland ci riporta ancora ai testi dello scrittore Paul van den Broeck che descrive la vita di trincea con un sottofondo di musica concreta. La parola più ripetuta è pidocchi, pidocchi, pidocchi, l’esistenza dei soldati in trincea è quanto di più straziante si possa immaginare.
Ed eccoci giunti alla trilogia di Lament (Lament, Abwärtsspirale e Pater Pecavi). Qui siamo davvero al vertice dell’album. La prima parte utilizza droni vocali per dare il senso di desolazione e sofferenza della guerra, ma nella seconda parte (Abwärtsspirale – In Fondo alla spirale) si entra nel vivo delle più sanguinose battaglie della prima guerra mondiale, Verdun, Somme. I martellanti droni elettronici che simulano le inaudite esplosioni dei combattimenti, richiamano gli anni del conflitto, 1914-1918. Tra l’inizio e la fine c’è la caduta nell’abisso della guerra. Non vi è più coraggio, onore o eroismo, questa guerra combattuta da uomini contro bombe è solo un massacro senza fine.
Ma la vera poesia si raggiunge alla conclusione della trilogia. Pater Pecavi (Padre, ho peccato) è un mottetto rinascimentale rallentato cui vengono aggiunte in sottofondo vere registrazioni di prigionieri di guerra. Questi reperti storici di enorme valore, registrati con il cilindro fonografico di Edilson (praticamente il primo supporto di registrazione audio della storia) sono stati reperiti nell’università di Berlino. Le voci originali dei testimoni di quei tempi bui, ormai deceduti da quasi un secolo sembrano far rivivere per un’ultima volta quegli uomini sfortunati; le lunghe note dei violini creano un’atmosfera angosciante e tragica che strappa quasi le lacrime. Signori, questa è grande musica!
Le successive How Did I Die (Come ho fatto a morire) e Sag Mir Wo Die Blumen Sind (Dove sono finiti i fiori) hanno un formato canzone più classico. La prima è una toccante e commovente rivisitazione di un vecchio brano antimilitarista tedesco di Kurt Tucholsky in cui i soldati ricordano al loro Generale Gewidmet Ludendorff il modo in cui erano morti per causa sua. La seconda è una versione di un brano di Pete Seeger reso famoso da Marlene Dietrich.
Con la successiva Der Beginn Des Weltkriegs 1914 si passa dalla musica al teatro. Il lungo monologo teatrale di Blixa, ripreso da un testo drammatico di Joseph Plaut, sintetizza la lenta involuzione del popolo tedesco dal 1914 sino all’infatuazione del nazismo. Si inizia con la voce di un attore tedesco che si trasforma, strada facendo, in versi animaleschi. La rabbia cresce sino alle improvvise interruzioni con parole urlate quali Cavalleria, cavalleria! Artiglieria, artiglieria! Sono i sogni della vendetta tedesca e della nascita di future grandi armate. Il dialogo non può che terminare con le urla furiose inneggianti ad Hitler e con il rumore martellante di eserciti in marcia.
Il lungo viaggio termina con una versione da cabaret dei già citati Harlem Hellfighters. All Of No Man’s Land Is Ours descrive il ritorno a casa dei neri americani che avevano combattuto in guerra. Cantano felici “la vittoria è arrivata, la guerra è finita”, ma tornati in America, nonostante avessero rischiato la vita, dovranno fare i conti con la segregazione razziale.
Lament è davvero un lavoro monumentale di musica, teatro e ricerca storica. Può certamente ritenersi il lavoro più complesso, toccante e meritevole di elogi di questo 2014.