
Caravan | In the land of Grey and Pink (1971)
I Caravan insieme con Soft Machine si dividono la Scena di Canterbury, esprimendo uno stile più melodico dove invece Soft Machine prediligono il fusion e la sperimentazione. Testi originali e fantasiosi, simili a narrazioni favolistiche, che rendono bene lo spirito gaio della band
I Caravan sono una band progressive formatasi nel 1968 a Canterbury, nel Kent, dalle ceneri di una formazione precedente, la Wilde Flowers, del 1963: la line up storica era formata da Richard Sinclair, basso e voce, Pye Hastings, chitarra e voce, Dave Sinclair alle tastiere e Richard Coughlan alla batteria. Ospite d’eccezione in quasi tutti i lavori dei Caravan, Jimmy Hastings, sassofonista e flautista fratello di Pye, che non diventerà mai membro ufficiale della band. I Caravan insieme con i Soft Machine si dividono la Scena di Canterbury, esprimendo uno stile più melodico, dove invece i Soft Machine prediligono il fusion e la sperimentazione. Considerati gli antesignani dello stile di Canterbury, per i Wilde Flowers passarono molti dei musicisti che diventeranno protagonisti di quella scena: Robert Wyatt, Kevin Ayers, Dave Sinclair, cugino di Richard, Pye Hastings e Richard Coughlan. La band registrerà alcuni singoli senza arrivare mai ad incidere un album finchè nel 1966 Wyatt, Ayers e Hugh Hopper si uniranno al chitarrista australiano Daevid Allen per formare i Soft Machine.
L’esperienza dei Wilde Flowers si esaurisce quando Richard e Dave Sinclair, Hastings, e Coughlan lasciano nel 1968 per formare i Caravan e riescono ad ottenere subito un contratto con la Verve Records per incidere l’album d’esordio che porta il loro stesso nome, opera spigolosa, dove la band cerca di esprimere un proprio sound senza riuscirvi pienamente, ma realizzando brani godibilissimi come Where but for Caravan Would I dove si raccolgono meglio le idee e le novità. Arriva nel 1970 il secondo disco, If I Could Do It All Over Again, I’d Do It All Over You, questa volta per la Decca, e in questo lavoro si vede bene il salto di qualità che hanno compiuto i musicisti, l’alto livello raggiunto dalla loro musica e soprattutto la distanza che ora li separa dalle esperienze passate e dai Soft Machine: i Caravan hanno ora uno stile strutturato, fatto di tonalità favolistiche e melodiche, abbellito da testi surrealistici ricchi di elusive allusioni e da fiammeggianti assoli di tastiere. Brani lunghi si alternano a pezzi corti e orecchiabili che vengono trasmessi spesso nella radio britanniche.
Siamo al terzo capitolo della loro storia il più interessante, quello che inizia con il loro terzo album, il migliore della prima produzione, che taluni considerano il loro vero capolavoro e uno dei classici più importanti del progressive, In the Land of Grey and Pink, del 1971, etichetta Deram, produttore David Hitchcock, in cui troviamo molti degli elementi già conosciuti nel precedente, ma con importanti contaminazioni jazz rock, con testi originali e fantasiosi, simili a narrazioni favolistiche, che rendono bene lo spirito gaio della band. Arriva anche il successo commerciale che frutta alla gruppo il Disco D’oro. L’anno successivo, nel 1972, Dave Sinclair raggiungerà Robert Wyatt e la sua nuova band, i Matching Mole, e Steve Miller, un pianista puro, chiamato dai Caravan a sostituirlo non saprà esprimere lo stesso livello del predecessore: il sound caratteristico del gruppo, sotto la guida di Pye Hastings, si diluisce di elementi commerciali e, nonostante il rientro di Dave Sinclair, i Caravan non raggiungeranno più quel livello artistico e creativo di In the Land of Grey and Pink. Celebratissima la copertina dell’album che raffigura un villaggio di nani in un elegantissimo accostamento di rosa e grigio.
Golf Girl: delizioso episodio pop, protagonista una certa Pat, vestita in Pvc, è caratterizzato dalla candida e nitida voce di Richard Sinclair, da una delicata leggerezza ritmica e dai fiati di Jimmy Hastings con un tocco impercettibile di vaudeville: il sound Caravan c’è tutto, un ricco momento melodico caratterizzato anche dall’organo di Dave Sinclair.
Winter Wine: una ballata malinconica permette a Richard Sinclair di sfruttare belle tonalità basse e leggermente nasali, ricche di suggestione. David Sinclair sceglie scale inusuali per i suoi assoli di Hammond, diverse da quelle maggiormente usate in quel periodo, distorce la tonalità dello strumento e questo rende il brano ancora più marcatamente progressive.
Love to Love You (And Tonight Pigs Will Fly): il brano è cantato da Pye Hastings ed è una solare canzone d’amore pop in sette ottavi, che si basa su un semplice accompagnamento do-fa-sol maggiori. Belle frasi di chitarra tra le strofe e l’assolo di flauto di Jimmy Hastings a chiudere, ma il brano non prende mai quota e resta piuttosto banale.
In the Land of Grey and Pink: la title-track celebra la giosità del gruppo, la voglia di scherzare, con un testo delirante, pieno di giochi di parole e humor inglese; basso, chitarra in maggiore e batteria suonano affiatati e all’unisono. Si fa notare di nuovo la voce calda di Richard Sinclair che ci guida nel testo ricco di nonsense; luminoso intermezzo di pianoforte, si conclude la degna colonna sonora della bella copertina rosa e grigio.
Nine Feet Underground: a concludere questo album straordinario, una lunga suite di 23 minuti abbondanti, di gran lunga la parte migliore del disco, suddivisa in più parti e dominata dall’organo acido e pieno di ombre di David Sinclair. Il brano fa riferimento al semi-interrato in cui viveva il tastierista, e nonostante la suddivisione, in realtà la suite si presenta come un unico brano, la musica scorre senza interruzioni, con un’ottima ritmica e una melodica molto scorrevole; riff fulminanti tipici dei Caravan e registri dell’organo usati per intero in lunghe e a volte prolisse divagazioni. Il basso si muove agile nella varie sezioni, con giochi intelligenti e sempre con grande compostezza anche quando compie acrobazie notevoli nel fornire sostanza all’ispirazione jazz rock della band; il cantato, anche qui, è notevole, anche se la suite e soprattutto strumentale. Finale intenso per un brano costruito davvero bene.
I Caravan sono ancora attivi e riescono a coinvolgere un vasto pubblico di fans con le loro fiabe e la loro gioiosa gentilezza: dal 2010 hanno un batterista nuovo, Marc Walker, che ha sostituito Richard Coughlan afflitto da problemi fisici.