
Aksak Maboul | Onze Danses Pour Combattre La Migraine. (1977)
Un curioso Melting-Pot di suoni e culture tra surrealismo e immaginazione...

La copertina originale del 1977
Questo lavoro seminale, manifestazione compiuta di rara creatività, fu pubblicato nel 1977 da Marc Hollander per la Kamikaze Records e successivamente ristampato per la sua neonata Crammed nel 1981, diventando immediatamente un “cult” di eclettismo musicale, in grado essenzialmente di riassumere in “nuce” tutte le future tendenze musicali della storica etichetta belga, forse nota ai più soprattutto per la presenza di: Tuxedomoon, Colin Newman e Hector Zazou tra i molti. Non è semplice rendere a parole il contenuto di Onze Danses, vero concentrato di musica, che spazia dall’ elettronica, al free-jazz, agli accenni R.I.O, sino ai tipici quadretti strumentali cari a Satie, non esitando a colorire il tutto con inaspettate sfumature ritmiche ed esotiche. In sintesi, si tratta di un vero melting-pot culturale, concepito con una spiccata sensibilità Europea, per alcuni aspetti affine solo allo storico Barricade 3 dei mitici ZNR. Onze Danses fonde: organi Farfisa, sintetizzatori e drum machines in: Mercedi Matin, (Mit I) Saure Gurke (Aus 1 Urwald Gelockt), ma anche: pianoforte, chitarre acusitiche, fiati, voci e armonie vocali in: Milano Per Caso, Fausto Coppi Arrive! e Chanter Est Sain, deliziosi quadretti di surreale artigianato cameristico, non così dissimili da alcuni episodi coevi di Henry Cow o Slapp Happy, ma arricchiti da un’irresistibile patina ironica in grado di renderli particolarmente godibili. I passaggi di Son Of L’Idiot fanno chiaramente pensare a Hatfield And The North e Gilgamesh, cosi come il tipico incedere al piano elettrico di Mastoul Alakefak, un perfetto crocevia tra Steve Reich e Mike Ratledge. In definitiva, sembra che in questo lavoro Hollander e gli Aksak Maboul abbiano racchiuso e riorganizzato con gusto elementi, spunti e tendenze tra le più disparate, dando origine a una musica indubbiamente loro. Forte fu anche l’influsso della vicina Germania e di quel particolare modo di concepire l’elettronica, penso alla magica leggerezza di lavori come Zuckerzeit dei Cluster o Deluxe degli Harmonia, dove la creazione musicale fu nel contempo indagine, scoperta reciproca e in un certo senso noblie ingenuità, valori responsabili dell’effettiva bellezza di molte opere. Onze Danses Pour Combattre La Migraine conserva questo spirito e soprattutto il pregio di saper ancora incuriosire attraverso una musica mai prevedibile, che presenta in più il valore aggiunto dell’ironia. Amanti di: Canterbury, R.I.O e Krautrock, non lasciatevi assolutamente sfuggire questa gemma, avrà ancora molto da dirvi…