
La Maschera di Cera – 2020 – S.E.I.
Ma dove si erano cacciati, sette anni che non si facevano sentire (vedere bene o male con qualcuno di loro ci eravamo riusciti), ma rivederli tutti insieme e per di più per un nuovo disco fa davvero piacere. Anche perché questo S.E.I., acronimo di separazione/egolatria/ inganno è giusto il senso di questo ritorno che lasciatemelo dire è davvero un bel ritorno perché sentire insieme, in un sol disco, sinfonismo, progressive, jazz, qualche spruzzata di pop è il massimo che ci si può aspettare di questi tempi. E voglio aggiungere che questo disco, nonostante la durata dei brani, si lascia ascoltare con delicatezza anzi, lo si accoglie davvero con molto calore e per diversi motivi, uno su tutti la struttura sonora dei pezzi costruiti su quell’intreccio continuo che gli strumenti dovrebbero avere in tutte le band. Il sound de La Maschera di Cera e di questo S.E.I. richiama un po’ gli albori del nostrano progressive, un segno di fedeltà alle proprie radici che la band di Zuffanti & C. non ha mai smarrito. La Maschera di Cera torna in questo 2020 a riprendersi lo scettro che le spetta, quello di band che meglio ha saputo rinverdire la grande stagione del rock progressivo italiano. L’album è pubblicato in edizione limitata in vinile verde trasparente, con bonus sticker che riproduce l’artwork di copertina, e in CD papersleeve. Le tre tracce nel loro svilupparsi si intrecciano l’un l’altra tra progressive di estrazione anglo-americana ed una certa italianità che contamina, finalmente, e non si fa contaminare. E poi, le tre mini suite risultano essere lo specchio fedele di quello che La Maschera di Cera ha rappresentato nel tempo, un vero e proprio motore per il nostro rock.